I segreti del Castello di Trebiano
Custodita dalle pietre lì dove Dante la lasciò
Dov'è
Cos'è e dov'è
Oggi giochiamo. O passiamo per matti, il rischio c'è, ma in fondo, viaggiare non è essere liberi? Ci troviamo a Trebiano Magra, in Liguria, ma siamo venuti per qualcosa che va al di là delle sue strade strette e delle case addossate le une alle altre. Qualcosa ci chiama, e dovremo viaggiare attraverso i secoli per rincorrerlo. Guardando il borgo da una delle colline circostanti si nota che è composto da abitazioni sorte intorno a un castello. La fortificazione ormai è difficile da vedere, schiacciata dal peso dei suoi anni e nascosta fra la vegetazione.
Perché è speciale
È un peccato, perché è la meta principale del nostro viaggio. Però abbiamo detto che oggi avremmo giocato, quindi, perché preoccuparsi? Siamo ancora sulla stessa collina, ma invece che in Liguria siamo in Lunigiana, antica regione che corrisponde più o meno al bacino idrico del Magra. Un'imponente struttura fatta di quattro torrioni connessi da mura possenti, troneggia sui viottoli attraverso i quali ci incamminiamo.
Da non perdere
Risaliamo le strade strette e silenziose del borgo. Siamo divorati dalla curiosità di attraversare la porta del castello e di aggirarci al suo interno, avidi dei segreti che nasconde, ma al tempo stesso esitiamo. Le mura severe minacciano ritorsioni contro chi provi a violarle. Inespugnabili un tempo, pericolanti oggi. Per quanto preferiremmo non vederli, non possiamo ignorare i segnali di pericolo sul sentiero che si avvicina ai ruderi. Ci fermiamo fra la vegetazione, lasciando il castello ai suoi pensieri lontani, ai suoi ricordi...
Un po' di storia
Ne ha di episodi da richiamare alla mente, lo sappiamo bene. Pensate che si parla di questo antico gigante già nelle cronache del X secolo! Roccaforte difensiva, residenza vescovile-signorile, fulcro del borgo, questo castello passò dalla diocesi di Luni, ai Signori di Trebiano, e poi via, di mano in mano, sempre più stanco, perdendo pezzi qua e là, talvolta usati per integrare le costruzioni del borgo.
Curiosità
Primi anni del 1300. Il castello è pieno di vita. Un uomo entra fra le sue mura, porta un fardello con sé. A vederlo da qui sembrano delle carte, tante carte. La stessa figura se ne va qualche tempo dopo, alleggerita. Si dice che quel fardello non fosse altro che il manoscritto originale della Divina Commedia, ad oggi mai ritrovato. Ecco perché sentivamo così forte il richiamo delle rovine, ecco perché ancora, nonostante tutto, non crollano. Fantasia? Leggenda? Chissà. Certo è che il Sommo Poeta frequentò davvero queste terre, quindi... perché no?
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