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Gli antichi villaggi e i «tabià» in legno della Val Zoldana

Antiche tradizioni artigiane nella Val Zoldana

Dov'è

Veneto

Via Cadore, 10, 32012 Fornesighe BL, Italia (940m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Lo Zoldano, valle dominata dai massicci della Civetta e del Pelmo e dalle Dolomiti di Zoldo, è ben noto per le località turistiche del fondovalle ma poco per le frazioni alte, quelle che hanno mantenuto più intatto il patrimonio architettonico antico: villaggi arditamente costruiti in costa, con abitazioni multifamiliari protette da imponenti incastellature lignee e «tabià», i fienili dalle pareti mirabilmente traforate. Senza dimenticare le pievi medievali e le chiese che ospitano gli stupendi altari barocchi lignei del grande Andrea Brustolon.

Perché è speciale

Si tratta di un territorio straordinariamente preservato, con una storia importante, segnata dalla presenza delle miniere e degli antichi villaggi ad esse collegati, molti dei quali hanno mantenuto i toponimi legati alle attività metallurgiche come Forno di Zoldo, Fornesighe, Fusine, ecc. Sapevate che i chiodi e i ferri utilizzati nella carpenteria con cui fu costruita gran parte dell’architettura veneziana dal medioevo in poi provenivano proprio da questa valle?

Da non perdere

Un itinerario che si snoda tra le chiese della valle porta alla scoperta degli straordinari altari barocchi, naturalmente lignei, realizzati dal grande Andrea Brustolon (1662–1732), uno dei più geniali e abili scultori del legno di tutti i tempi, non a caso ribattezzato da qualche critico ottocentesco come «il Michelangelo del legno».

Un po' di storia

La Val Zoldana nel medioevo e durante la dominazione veneziana dipendeva per la propria economia quasi esclusivamente dalle ricchezze minerarie e dall'abilità dei suoi fabbri. Quando furono chiuse le ultime miniere alla metà del Settecento, il sistema entrò in crisi e molti abitanti furono costretti a reinventarsi un lavoro. Nell'Ottocento alcuni scelsero di rilavorare il ferro usato, ma quando anche questa attività si rivelò antieconomica, molti abitanti furono costretti ad emigrare. Alcuni divennero famosi come gelatai in Germania e Nord Europa e lo sono ancora ai giorni nostri. Un esempio dell'instancabile capacità di adattamento e di reinvenzione della propria vita da parte delle genti di montagna.

Curiosità

Tra le architetture caratteristiche della valle ci sono i tipici «tabià», tradizionali fienili delle Dolomiti Venete con virtuosistiche lavorazioni in legno a traforo. Si trovano a Coi, Costa e Brusadaz, proprio sotto le incombenti pareti dolomitiche del Pelmo (mt. 3158). Tra gli edifici in legno il più antico è il Mas de Sabe, che risale al XVI secolo, ed è raggiungibile con una facile passeggiata nel bosco su sterrato di circa mezz’ora.

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Consigliato da
Marco Maule

È un mondo di antiche tradizioni minerarie e metallurgiche, di villaggi e architetture in legno tradizionali. Sono ambienti mirabilmente conservati, in scenari dolomitici maestosi, poco o per nulla intaccati dall'edilizia turistica contemporanea.

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