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«Giuseppe Diamantini pittore e incisore dalle Marche»
Fossombrone omaggia il suo celebre artista
Dov'è
Una mostra per festeggiare Diamantini
Dal 31 luglio al 17 ottobre 2021, Fossombrone celebra un grande artista a cui ha dato i natali: Giuseppe Diamantini. Negli spazi espositivi della Chiesa di San Filippo e Pinacoteca Civica sono state raccolte oltre 60 opere, soprattutto dipinti ed incisioni, la maggior parte della quali provenienti da musei e collezioni private. Per l’occasione sono anche state restaurate due opere da sempre appartenute a Fossombrone, una delle quali è la Madonna con Bambino, San Bartolomeo e Santa Caterina d’Alessandria pala conservata nella sacrestia della Cattedrale del borgo.
Per gli amanti della pittura si tratta di un’occasione imperdibile, una raccolta delle opere di Diamantini che permettono di tracciare un suo profilo artistico abbastanza completo. A prima vista non sembra un evento così sensazionale, sono molte le mostre che esplorano il percorso di un determinato artista. Tuttavia, con Diamantini la situazione si complica. A differenza di molti suoi famosi colleghi, infatti, il pittore marchigiano si dedicò prevalentemente alla produzione per collezionisti privati. Questo vuol dire innanzitutto che, per via di una documentazione non sempre esaustiva, di molte opere si è perso traccia e, soprattutto, che quando si vuole riunire un buon numero di esemplari della produzione di Diamantini, gli interlocutori a cui rivolgersi sono moltissimi, e le operazioni organizzative diventano davvero complesse.
Ancora molto da scoprire
Come mai si è deciso di affrontare questo enorme sforzo proprio nel 2021? È presto detto, per celebrare i 400 anni dalla sua nascita, avvenuta nel 1621… O almeno, questo era l’intento. Già, perché a quanto pare, non solo l’opera di Diamantini è difficile da ricostruire, ma anche la sua vita. Proprio durante gli studi preparatori per la mostra sono stati rinvenuti dei documenti che testimoniano l’esatta data di nascita, spostandola due anni più tardi, il 7 ottobre 1623. Non c’è che dire, Diamantini non cessa di stupire! Perfino la sua produzione artistica è difficile da incasellare in termini di vastità e di cronologia: gli studiosi faticano a determinare le date di esecuzione di molte delle sue opere oggi note, e sperano continuamente di riuscire prima o poi ad incappare in quelle perdute. Sono davvero molti i disegni preparatori che non corrispondono a nessuna sua pittura nota, e lo stesso accade con alcune fonti scritte, che parlano di raffigurazioni ad oggi mai viste. Ecco perché è tanto difficile dare una visione d’insieme dell’arte di Diamantini!
Quel che è certo è che fu un pittore e un incisore molto apprezzato, che si dedicava a temi mitologici, storici e religiosi. Il periodo compreso tra il 1680 e il 1689 rappresentò per Diamantini l’apoteosi : ormai vero e proprio pittore «alla moda», con una bottega tutta sua, realizzò numerose opere, come sempre per la grande committenza veneziana, affiancando però alla produzione pittorica una intensa attività di incisore, tale da farlo ritenere una delle più felici espressioni del Seicento veneto in campo incisorio.
A Fossombrone
Nonostante la lunga permanenza a Venezia e i successi ottenuti in Veneto, quando la vecchiaia lo costrinse a riconsiderare la sua attività, decise di far ritorno a Fossombrone, dove morì sette anni più tardi, l’11 novembre 1705. Si spegneva così un artista molto versatile, ammirato per la sua pittura, certo, ma soprattutto per le sue incisioni, molto spontanee, ariose, realizzate velocemente ma con tanta maestria che, nonostante non fossero curate nei dettagli, risultavano essere sorprendenti nel loro insieme.
Chi verrà a Fossombrone a conoscere l’artista avrà modo di apprezzare tutte queste caratteristiche, potrà cogliere l’occasione unica di confrontare molte delle sue opere sparse per il mondo, e chissà… magari un domani in qualche museo riconoscerà il suo stile in qualche opera di attribuzione incerta… mai dire mai!
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