SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
È un borgo lucano, il secondo più piccolo della Basilicata per estensione territoriale. Conta solo 727 abitanti, e insieme a Barile, Maschito, San Paolo Albanese e San Costantino Albanese, costituisce la minoranza etnico-linguistica italo-albanese in Basilicata. Il paese sorge a 564 metri nella parte centro-meridionale del Vulture, sull’Appennino Lucano, a nord della provincia potentina. La posizione in cui si trova è quella perfetta da cui vedere il versante più bello del Monte Vulture, quello delle 7 cime; quando l’aria è tersa sembra quasi di poterle toccare solo allungando il braccio.
Perché è speciale
La gente che popola il paese è buona e accogliente, anche quando non ha niente da offrire. È così da sempre, forse perché gli antenati non sono nati qui, in Lucania, ma furono accolti e ospitati dai Longobardi; qui costruirono case, coltivarono terre e custodirono orgogliosamente origini, religione ortodossa e costumi. Il paese è posto su un dolce pendio adornato dalla Ginestra, la pianta di campo dal colore giallo vivace che dà il nome al piccolo borgo.
Da non perdere
Esperienza imperdibile quella della visita alle Botteghe dei Pastori, del vino, del grano o delle erbe che ci porta a gustare i piatti tipici locali. Sapori semplici, naturali, caratterizzati dalla ruralità come il capocollo o la soppressata, come i ravioli di ricotta o le tagliatelle con la mollica di pane, in grado di trasmettere il senso di appartenenza alla terra e alle tradizioni. Tutte pietanze tradizionali che sono condite con l’olio prodotto nelle terre che circondano il paese e accompagnate dall’Aglianico del Vulture ottenuto dalle antichissime viti.
Un po' di storia
L’antica Lombardo Massa, una città longobarda che venne distrutta dai normanni, venne ripopolata nel 1478 da un gruppo di esuli albanesi sotto il comando del condottiero Francesco Zhura, il quale ebbe il permesso di edificare le abitazioni in quella zona. Era una terra coperta solo di boschi e ginestre. Al tempo molti cittadini non avevano proprietà, terre da coltivare o un tetto da poter chiamare casa, nonostante lavorassero da mattina a sera non ottenevano ricchezza, erano dunque abituati ad accontentarsi di poco, l’importante era farlo con dignità e con il sorriso. Così nacque Ginestra.
Curiosità
Tra i vicoletti del paese si respira ancora aria di pace e radici; non può sfuggire all’occhio dei passanti la doppia denominazione di strade, vicoli e piazze, il primo nome in italiano e il secondo tradotto in lingua arabëreshe. Questo fa capire quanto siano radicate le origini albanesi.
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