SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
Lungo la statale Aurelia, appena abbandonato il Lazio ed entrati in Toscana, si scorge, dall'alto di una collina, uno scintillio: è una scultura blu e azzurra, abbagliante e quasi stridente rispetto al paesaggio circostante. Il Giardino dei Tarocchi è un parco progettato dall’artista Niki de Saint Phalle, con 22 statue ispirate agli arcani maggiori dei tarocchi. Le opere sono realizzate in acciaio e cemento e ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate. Imponenti, sgargianti, formose, a volte volutamente in contrasto con la natura circostante, le figure sono dense di significati esoterici e simbolici.
Perché è speciale
Alcune statue sono integrate da mécaniques, assemblaggi semoventi di elementi meccanici in ferro, realizzati dallo scultore JeanTinguely, marito di Niki, con il quale realizzò la fontana parigina di piazza Stravinsky, accanto al Centre Pompidou. Il percorso all’interno del parco, lasciato libero per volontà dell’artista, vuole essere un cammino iniziatico nel quale il visitatore si trova di fronte a paure inconsce, molto legate alla simbologia della femminilità e della maternità, in stretto rapporto con la forza dell’ambiente naturale circostante.
Da non perdere
Il Giardino dei Tarocchi fu un vero e proprio laboratorio di progettazione, idee, esperimenti ed incontri, un cantiere a cielo aperto durato più di vent’anni e mai completamente terminato. Per volere di Niki, infatti, i lavori si sono interrotti con la sua morte, e così una statua è rimasta incompiuta. All'interno del giardino è visitabile la casa dell'artista, nella quale Niki ha vissuto lavorando al progetto con devozione totale, un tripudio di forme, specchi e mosaici che sembra uscire da un libro di favole.
Un po' di storia
Personalità artistica e poliedrica, scrittrice, scultrice, pittrice, la franco americana Niki de Saint Phalle era nota esponente del Nouveau Réalisme, e per i suoi lavori di assemblaggi polimaterici. A 25 anni l'artista rimane affascinata dalla visita del Parc Guell di Gaudí e del Giardino di Bomarzo, e decide di progettare il suo parco. Niki lavorò a Capalbio dal 1978 fino alla morte, nel 2002, con un team internazionale di nomi noti dell'arte contemporanea, grazie ai due ettari di terreno messi a disposizione dalla famiglia Caracciolo.
Curiosità
Molte delle opere di Niki, diffuse in tutto il mondo, si trovano in luoghi di transito, stazioni ferroviarie, piazze. Niki era conosciuta per le sue «Nanas», statue di donne formose e colorate, i cui corpi sono spesso attraversabili fisicamente. Ho da poco scoperto che l’artista ha realizzato anche un parco, in California, per certi versi un fratello del giardino di Capalbio: è il «Queen Califia’s Magical Circle», e si trova ad Escondido. Questa volta le statue sono nove, su un terreno di cinque ettari, e si ispirano alla storia delle radici americane.
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