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Meraviglia
Meraviglia  }  Luogo di culto

Eremo Le Celle

Tutto protende verso l’alto e il nostro sguardo non può non rivolgersi verso il cielo

Dov'è

Toscana

Case Sparse, 73, 06065 Torreone, Cortona AR, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
map

Cos'è e dov'è

L’Eremo Le Celle è uno dei primi conventi voluti da San Francesco D’Assisi. Oggi è casa del Noviziato dei frati cappuccini, che dal 1537 vengono qui per dare inizio a un percorso di vita nuova, fatta di semplicità, preghiera e condivisione. Nascosto ai piedi della Montagna Cortonese, fra il Monte Sant’Egidio e la Val di Chiana, accoglie i visitatori con una magica apertura nella roccia. Quando la si attraversa, un cartello annuncia: «Fratello, Sorella, la presenza di San Francesco d’Assisi ha santificato questo luogo. La tua presenza sia devota e raccolta. Disponi il tuo animo all’ascolto: percepirai come Francesco la presenza del Signore».

Perché è speciale

Chi arriva alle Celle di Cortona percepisce un’energia che attraversa i secoli e arriva fino a noi. Una serie di cellette disposte a ventaglio abbracciano il visitatore che si fa avanti, e poi un sentiero porta al Ponte Barberini, dal quale si osserva il Fosso dei Cappuccini, il ruscello che attraversa il convento. Il fragore dell’acqua, il vento, gli alberi, i fiori e i frutti della terra sono qui in perfetta armonia con le costruzioni dell’uomo. È questo un luogo di pace, dove ci si mette in ascolto di sé, degli altri, del mondo. Nel silenzio si percepiscono mani che oltre il tempo si tengono strette, voci che al di là dello spazio si parlano.

Da non perdere

Nucleo primigenio del convento è l’antico Oratorio, che un tempo ospitava i dormitori dei frati. Al suo interno troviamo la cella dove dimorò San Francesco D’Assisi durante le sue visite: una stanza minuscola, completamente spoglia, dove il letto è ricavato dall’unione della roccia con un’asse di legno. Entrare in questo spazio crea un urto: colpiscono l’assoluta povertà e l’umiltà che facevano la vita del santo, che nelle condizioni più dure trovava la serenità, la gioia e l'amore per gli altri.

Un po' di storia

San Francesco arriva per la prima volta nel 1211 a Cortona, dove comincia a predicare il vangelo. Qui incontra Guido Vagnottelli (poi il Beato Guido) un giovane agiato che ascolta il santo e che decide di donargli un luogo dove si trovavano delle piccole abitazioni, arroccate e già distribuite a gradoni. Proprio da queste vengono ricavate le prime cellette dell’eremo particolarmente amato da San Francesco perché immerso nella natura e nel silenzio. Alla morte di Francesco l’Eremo fu ampliato per cadere in disuso poco dopo. Venne recuperato nel 1537 e donato ai Cappuccini, che ancora lo custodiscono.

Curiosità

La tradizione vuole che in questo luogo San Francesco abbia scritto gli ultimi versi del Cantico delle Creature, dedicati al perdono e alla morte. La composizione del testo risale al 1224, quando il santo, sul monte de La Verna, dopo giorni di digiuno e di preghiera, riceve le stimmate, garanzia della beatitudine eterna. San Francesco torna per l’ultima volta a Le Celle nel 1226, poco prima di morire, ed è qui scrive che la morte è «sorella» perché non rappresenta più il dolore, la fine di qualcosa, ma forma massima di amore: è il ricongiungimento di Dio con tutte le sue creature.

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Viola Verrecchi

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