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Meraviglia
Meraviglia  }  Fiumi e torrenti

Tre uomini in barca - 2 DI 6

Discesa lungo il Po - Giorno 2

Il porto, la fauna e il campeggio inaspettato

Dov'è

Emilia-Romagna

42022 Boretto RE, Italia (23m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Boretto è il principale porto del Po. Si ferma anche la Stradivari, sessanta metri, l’ammiraglia del turismo fluviale. Poi c’è la Rita, buona conoscenza che ci introduce al Museo della navigazione, il nostro primo impegno giornaliero dopo la colazione al bar: cappuccino, erbazzone e la Gazzetta di Reggio, rispettosi dell’usanza locale. Il vecchio cantiere dell’agenzia fluviale è un posto da film, spazi smisurati e un’enorme draga in secca che ci incoraggia a un primo autoscatto. Siamo a 432 chilometri dal Monviso, recita una targa; dunque al mare ne mancano 220, distanza che ci sollecita all’imbarco.

g2-draga-01Foto ricordo dell’equipaggio all’ombra della pirodraga Secchia, al «Museo del Po e della navigazione interna»

Il fiume piega verso nord offrendo nuovamente visioni da tropici: la garzaia di Pomponesco, una colonia di aironi con centinaia di nidi sospesi tra i salici; garzette e nitticore che vanno, vengono e s’accapigliano; gabbiani indolenti, che con uno sguardo torvo s’alzano in volo al nostro passaggio. Pochi chilometri e prendiamo nuovamente terra a Dosolo. Ci aspetta un amico, Guido, veterinario e naturalista, vero genius loci. Veniamo introdotti ai piaceri della bassa mantovana e finisce che ci fermiamo per un prosciutto, melone e fichi con vista sul fiume. Partiamo a malincuore, schiavi della tabella di marcia.

g2-campeggio-02Pernotto fuori programma sotto le stelle… in attesa che un meccanico del posto, impietosito, ci sistemi il fuoribordo

Scivoliamo via tra gli isolotti di un tratto verdissimo. Alla confluenza dell’Oglio ci prende lo sghiribizzo di risalirlo fino al suo storico ponte di barche. Poi riguadagniamo il Po e navighiamo spensierati fino a quando ne succede una di bella. Bassofondo: l’elica s’insabbia, il motore va fuori giri e quando si libera non ha più fiato. Tappa forzata per capirci qualcosa e rapida resa all’evidenza che siamo in panne. Meno male che là in fondo c’è il ponte di Borgoforte, dove cercare assistenza. Morale: il motore da un meccanico che s’è lasciato impietosire e noi rassegnati a passare la notte in tenda sul sabbione antistante. Birra e salsicce alla fiamma e chiacchiere da liceali finché fa buio.

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