SHARRYLAND
Diga del Vajont
Da catastrofe storica a risorsa per il territorio; un luogo di silenzio in cui la natura si erge a sovrana
Dov'è
Cos'è e dov'è
Siamo in macchina, quando il navigatore del telefono va in tilt mentre arriviamo allo svincolo di Ponte nelle Alpi. Decidiamo di svoltare a sinistra, verso Longarone. Ci ritroviamo a risalire una strettissima strada di montagna, quando ai nostri occhi, dalle gallerie forate scavate nella roccia, appare un impressionante muro in calcestruzzo a strapiombo sul vuoto. La massa liscia, compatta e fredda contrasta con quella frammentata e punteggiata di vegetazione dei monti a cui si appoggia. Non mi aspettavo di finire qui, ed esclamo: «È la diga del Vajont!».
Perché è speciale
Arrivati al parcheggio scendiamo dalla macchina e davanti a noi si presenta una vista mozzafiato. Il corso fluviale ora in secca scende a valle - portando con sé i numerosi sedimenti che rilevano il passato franoso delle pareti rocciose circostanti - fino ad incontrare questa possente struttura in cemento armato a doppio arco lunga circa 190 metri. Una gigantesca barriera costruita dall'uomo, fra le province di Belluno e Pordenone, racchiusa in un complesso naturale che la sovrasta. E noi, disorientati dall'eco del silenzio che rimbalza fra queste alte montagne, ci sentiamo piccoli e inermi, di fronte alla maestosità della natura che qui, più che in altri luoghi, si erge a sovrana incontrastata e incontrollabile.
Da non perdere
Il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane si occupa della gestione delle visite guidate nel percorso del «Coronamento della Diga del Vajont». Le guide naturalistiche del parco vi accompagneranno lungo un percorso storico, in cui riemergono i segni indelebili del passato: non solo l'immensa frana, ma anche capitelli, chiesette e scheletri architettonici di case antiche. L'esperienza più forte è quella di trovarsi a camminare sull'arco più alto della diga e osservare con i propri occhi il salto nel vuoto di circa 260 metri. Insomma, a prova di vertigini!
Un po' di storia
La diga del Vajont, progettata dall'ingegnere Carlo Semenza dal 1926 al 1958, fu costruita poi dal 1957 al 1960, lungo il corso dell'omonimo torrente, nel territorio comunale di Erto e Casso. Fu ufficialmente inaugurata nell'ottobre del 1961, senza mai aver raggiunto il collaudo. Alle 22:39 del 9 ottobre 1963 una frana scivolò dal pendio del sovrastante Monte Toc, la quale fece tracimare l'acqua dall'invaso, con il conseguente dilavamento delle sponde del lago, in cui furono coinvolte Erto e Casso. Successivamente, il superamento della diga da parte della gigantesca onda causò la distruzione dei paesi del fondovalle del vicino veneto, fra cui Longarone. Dall'11 agosto 2007 il coronamento della diga è stato ufficialmente aperto al pubblico, come percorso assai suggestivo nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane.
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