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Dietro il volto di Raffaello Sanzio
Un cranio, una Madonna e una bottega d'artista... siete pronti a lasciarvi incantare dal maestro?
Dov'è
Cos'è e dov'è
Casa Santi, la casa natale di Raffaello, vi osserva di sottecchi mentre risalite l’omonima via. Vuol capire se siete curiosi di conoscere la dimora di un bimbo prodigio, l’ambiente che lo circondò, le atmosfere rimaste impregnate tra quelle stanze da tempi lontani, quando il piccolo Raffaello non era ancora una celebrità, ma il figlio del pittore Giovanni Santi. Parte di quelle mura era la bottega dell’artista, dove egli creava sapientemente le tinte che avrebbe usato sulle proprie opere, immergendo il figlio nell’arte pura del disegno e nell’ispirazione che lo avrebbe rapito, conducendolo oltre i limiti dell’estetica.
Perché è speciale
La stanza senza dubbio più suggestiva rimane la Camera da letto del giovane Raffaello. Ad oggi quasi spoglia, reca tuttavia immagini di un passato tuttora futuro: chi può immaginare i sogni perpetrati tra quelle mura? Di certo ne è testimonianza l’affresco della Madonna col Bambino che fa bella mostra di sé lungo una parete: proprio questo soggetto divenne tipico di Raffaello. Precedentemente attribuito al padre Giovanni Santi, studi più recenti vi hanno riconosciuto la mano del giovane figlio, influenzato sicuramente dalla ricchezza culturale Urbinate. L’utilizzo del colore fa in modo che l’opera spicchi irradiando una luce particolare che ha grande impatto sullo sguardo dell’osservatore.
Da non perdere
Se vi addentrerete nella Sala dei cimeli preparatevi ad un incontro con un reperto di incalcolabile valore: il calco in gesso del cranio di Raffaello! Proprio questo teschio è stato fondamentale nella realizzazione della costruzione facciale in 3D del volto dell’artista Urbinate. Grazie al centro di Antropologia Molecolare dell’Università «Tor Vergata» di Roma e alla fondazione VIGAMUS e all’Accademia Raffaello di Urbino, è ora possibile guardare negli occhi il Divin Pittore, esposto a Casa Santi. Le ricerche condotte dimostrano che lo scheletro trovato nel Pantheon nel 1833 sia effettivamente quello di Raffaello Sanzio, morto prematuramente a 37 anni.
Un po' di storia
Oggi Casa Santi è una casa museo: troverete opere di Giovanni Santi, copie di dipinti di Raffaello, nonché omaggi di altri artisti a questa figura immortale. Tutto questo è frutto del lavoro impegnato e continuativo dell’Accademia Raffaello, dedita al culto dell’artista, con sede proprio nella sua abitazione natia, acquistata anche grazie al contributo del collezionista inglese John Morris Moore. In precedenza parte di essa era stata acquisita dall’architetto urbinate Muzio Oddi nel 1635: egli restaurò l’edificio e scelse di inserirvi l’iscrizione latina, tuttora leggibile.
Curiosità
Costruita nel XV secolo, divenne ufficialmente Casa Santi nel 1460, quando Giovanni la fece sua e vi creò la propria bottega. Altrettanto interessante è la Sala Grande, ambiente principale caratterizzato dal soffitto in legno a cassettoni, suggestivo quanto il camino cinquecentesco in pietra locale. E poi il ballatoio affacciato sul cortile, il sottoportico, il pozzo: ogni ambiente della casa reca con sé il suono dei passi di Raffaello bambino, della sua passione crescente verso un mondo al quale poté accedere attraverso l’esempio paterno.
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