SHARRYLAND
Dov'è
Oggi è il giorno del Venda, monte al quale ci si può avvicinare da più sentieri. Avendo scelto Vo’ come campo base, bisogna salire a Castelnuovo, da dove poi si stacca la cosiddetta Strada Militare. Già, perché la massima elevazione degli Euganei per decenni è stata sede di una base di prima linea nella sorveglianza che la Nato ha esercitato sul Patto di Varsavia. Una base di telecomunicazioni completamente sotterranea, della quale si può soltanto immaginare il traforo di bunker e di cunicoli.
Nonostante la Guerra Fredda abbia fatto il suo tempo, la vetta del monte è comunque interdetta, anche perché una sua parte è riservata alle altissime antenne che diffondono i segnali televisivi in tutto il Nord-Est. Gli escursionisti devono perciò accontentarsi di raggiungere un ripiano poco discosto dalla vetta con quel che resta di un monastero degli Olivetani. Luogo comunque significativo, perché si dice che il Venda debba il suo nome a un antico culto della dea Venere e il luogo potrebbe benissimo essere lo stesso.
Eccomi dunque al cospetto del segnavia che a un tornante segnala la mia meta a cinquanta minuti di cammino. Com’è tipico degli Euganei, si passa dal bosco fitto di castagno alla macchia di roverelle, lecci e arbusti come corbezzolo e terebinto… questi sono però i giorni di gloria dello scotano, avvolto delle sue infiorescenze piumose come in una nebbia rosa; poi in autunno le foglie tondeggianti s’infiammeranno di colore e sarà un altro spettacolo.
Distratto dalla flora, arrivo alla meta lungo sentieri non proprio ortodossi, ma finalmente eccomi! Del monastero restano sostanzialmente la torre campanaria e il perimetro della chiesa dall’interno del quale si accede a una cripta. Quel che davvero merita è però la veduta che s’allarga fino all’orizzonte dell’Adriatico. Sul più vicino dei colli, il monte Rua, risalta il monastero camaldolese del quale si distingue bene il recinto con la chiesa e le celle dei monaci. Allungando lo sguardo, nella medesima direzione, si arriva all’orizzonte dove si intuisce la sagoma di Venezia sospesa nella sua laguna.
E il cerchio s’è chiuso, come se idealmente avessi navigato su un burchio dal porto di Vo’ Vecchio alle fondamenta della Serenissima…
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Indice
INTRODUZIONE
Le cinque giornate di Vo’
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Vo’ Vecchio e il canale del Bisatto
2 di 6
Zovon e la trachite del Rovarolla
3 di 6
Vo’, Città del Vino
4 di 6
Cortelà e le vigne del Monte Versa
5 di 6
Boccon e la Forca del Diavolo
6 di 6
Dal Monte Venda a Venezia...
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