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Dov'è
Cos'è e dov'è
Comunanza è un comune di circa 3 mila abitanti nella provincia di Ascolti Piceno, nelle Marche. Circondato dai Monti Sibillini, sorge tra colline boscose sulle rive del fiume Aso. Qui più che mai è palese la convivenza fra presente e tradizione. Lasciatevi alle spalle via Ascoli (arteria principale dell'ingresso di sudovest del paese) e piazza Garibaldi, dove sorge il palazzo del Comune, prendete una strada laterale e, dopo aver oltrepassato il ponte sul fiume Aso, vi ritroverete catapultati in un piccolo mondo dove il tempo sembra essersi fermato. Quel ponte è l'unico passaggio che collega la parte nuova del paese (più estesa) a quella antica, tutta rannicchiata sul versante orientale del corso d'acqua.
Perché è speciale
Arrivati in piazza Santa Caterina, con l'imponente chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, sarete pervasi da una sensazione di fiabesco smarrimento, poiché la bellezza di ciò che vedrete vi farà dimenticare il mondo reale che avete lasciato al di là del ponte. Dal cuore del centro storico si dipanano diversi vicoli, due verso sudest e altri due, ai lati della chiesa, verso nordovest, seguendo il fiume. Se sceglierete quest'ultima direzione sarete abbracciati da elementi architettonici antichi: vecchi archi a tutto sesto, piccole piazzette attorniate da edifici in stile ottocentesco e vecchi casolari. Oggi alcune zone sono interdette per via del sisma del 2016, ma nemmeno la potenza della terra è riuscita ad estirpare quell'aria di pace, impregnata dai profumi di prodotti locali e dall'odore di antichità che trasuda dalle pietre.
Da non perdere
La "Mazzumaja" è un festival estivo che riporta in vita le antiche tradizioni locali. Dal 2008, per tre giorni di luglio la parte nuova del paese si svuota e tutti gli abitanti si riversano nel centro storico. Qui, oltre ad ascoltare buona musica, si potranno degustare i piatti tipici locali, come il "tordo matto" che, a dispetto del nome, è un piatto a base di carne di maiale insaporito da bacche di ginepro. Non solo: riaprono i battenti anche le osterie di una volta e i vecchi laboratori artigianali, custodi di un prezioso patrimonio storico-culturale. Il termine "mazzumaja", che nel dialetto locale indica un gruppo di bambini allegramente chiassosi, rende bene lo spirito della festa.
Un po' di storia
Nonostante le origini siano attestate già in epoca romana, l'insediamento attuale si originò nel V-VI secolo, quando alcune famiglie della città di Ascoli Piceno si rifugiarono qui per scampare alle continue incursioni barbariche. Il nome Comunanza appare per la prima volta nel 1324 in un documento che cita “Communantia Montis Passilli Civis Districtualis Esculi”. La chiesa originaria di S. Caterina d’Egitto, presente nell’antico catasto ascolano del 1381 come Ecclesia Sancta Catarina into Castrum, fu demolita nel 1818 e riaperta al culto nel 1831, riprogettata dall'architetto Pietro Magi. Custodisce al suo interno un organo barocco a due tastiere, unico in Europa per antichità, grandezza e sonorità.
Curiosità
Al borgo viene attribuito - con tanto di targa ufficiale - il titolo di "Paese della longevità", per la presenza di molti centenari.
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