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Dov'è
Cos'è e dov'è
La grande torre campanaria seicentesca accoglie il visitatore che, ai piedi del castello martiniano di Mondolfo, appena fuori il varco di Porta Santa Maria, incontra il Complesso Monumentale di S.Agostino. La grande chiesa, di origine trecentesca, ampliata per volontà dei Duchi d’Urbino racchiude preziose opere d’arte dei maggiori autori marchigiani; l’architettura guida alla scoperta del chiostro, e degli spazi che ospitano i Musei Civici e le aree per mostre quali le sopralogge.
Perché è speciale
Gli spazi del complesso sono stati concepiti per ospitare non solo un gran numero di frati ma anche pressoché intera la popolazione dell’antico castello di Mondolfo. Il risultato è imponente: visitate per esempio la grande aula della chiesa monumentale. Qui l’astante si sente un piccolo puntino osservato dai protagonisti delle grandi e preziose pale che costellano gli altari, opere di artisti i cui nomi risuonato nel panorama dell’arte non solo marchigiano.
Da non perdere
A proposito di religiosi, a Mondolfo non ci sono solo gli agostiniani, ma vanno pure i Francescani, e con loro quel piatto caratteristico della città che sono i tagliolini con la fava, ascritti fra i prodotti tipici regionali delle Marche. Possono essere gustati anche nell’antico mulino del convento di S.Agostino, dopo aver fatto il periplo del complesso monumentale o in altre locande della zona.
Un po' di storia
Di origine trecentesca, più volte ampliato e arricchito, non si ebbe timore a costruire un così grande Complesso convenutale a ridosso delle mura castellane. I duchi concessero di poter ampliare la fabbrica nel ‘500 sicuri che nessun assediante avrebbe osato violare la clausura per giovarsene in caso di attacco. Essendo questa la chiesa di rappresentanza della Comunità di Mondolfo, le più nobili famiglie fecero a gara per arricchire gli altari, intagliati, dorati, scolpiti, delle più belle tele prodotte dalle migliori menti del periodo, da Barocci, a Ridolfi, da Presutti, a Cialdieri e Tarini financo, per alcuni, al medesimo Tiziano Vecellio.
Curiosità
All’interno della Chiesa Monumentale è conservato il Bancone del magistrato. Come attestano le fonti d’archivio, fu commissionato nel ‘500 a maestri marangoni locali che intagliarono questa meraviglia di ebanisteria dove sedevano i Magistrati – cioè la Giunta comunale – che reggeva la Terra di Mondolfo. In origine si trovava presso il pulpito, affinché la voce del predicatore fosse ben risuonata nelle menti e nelle azioni dei governanti.
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