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Chiesa di Santa Maria dei Miracoli
A Brescia, un trionfo di marmo ricamato dal candore abbagliante
Dov'è
Perché visitare la chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Brescia
Uno dei luoghi da non perdere in centro a Brescia è la chiesa di Santa Maria dei Miracoli, un trionfo di altorilievi e sculture sia all’interno che all’esterno. È una meravigliosa chiesa rinascimentale, resa inconfondibile dalla facciata di marmo bianco riccamente decorata da un intrico di sculture e bassorilievi, e dal sontuoso interno a pianta quadrata con due cupole sulla navata centrale.
Perché è speciale
L’interno è davvero sontuoso, ma anche straordinariamente lieve: slanciate colonne finemente decorate a bassorilievo, capitelli che paiono un ricamo e una luminosa, aerea cupola con le statue dei dodici apostoli. Belle anche le tele, poste in nicchie di marmo, di pittori importanti del manierismo lombardo come Grazio Cossali e Pietro Marone.
Da non perdere: i mille dettagli della facciata
Ma è davanti alla facciata che si resta ad ammirare col fiato sospeso: un alto protiro di candido marmo botticino, opera forse del Sammicheli, sorretto da quattro colonne e ornato di finissimi bassorilievi. Non si sa davvero dove posare gli occhi: tra croci, candelabri, lance, vasi, angioletti, mascheroni, fiaccole, cornucopie sui pilastri, animali, fiori e frutti. I più straordinari sono gli altorilievi alla base delle colonne. Da non perdere è quello con il satiro che insegue un uccello, tra un meraviglioso intreccio di tralci di vite con grandi grappoli d’uva… uno strano soggetto per una chiesa.
Un po’ di storia
La chiesa fu costruita tra il 1486 e il 1500, ma il cantiere proseguì per tutta la prima parte del ‘500 con aggiunte e modifiche. Nel marzo del 1945 fu quasi distrutta da un bombardamento dal quale si salvarono fortunatamente la facciata e le tele, che erano state messe in salvo. Fu splendidamente ricostruita negli anni ‘50.
Curiosità: la «santella» che originò la chiesa
La costruzione della chiesa fu deliberata dalle autorità cittadine in seguito al continuo pellegrinaggio richiamato da un’immagine miracolosa della Vergine dipinta su una casa privata. A quei tempi, e fino a non molti anni fa, era molto diffusa la venerazione popolare per le cosiddette «santelle», steli, edicole sacre, croci, immagini dipinte sui muri delle case e delle cascine. Rappresentavano Madonne, Crocifissi, Santi locali ed erano oggetto di una forte devozione popolare. Non di rado ad una di queste venivano attribuiti miracoli, soprattutto se, come nel caso di Brescia, era appena terminata l’ennesima pestilenza.
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