SHARRYLAND
Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
Una piccola perla nascosta tra il canal Vena e il canal San Domenico
Dov'è
Cos'è e dov'è
Sorge in pieno centro a Chioggia, eppure non è una delle sue chiese più conosciute, forse perché ben nascosta in una delle calli tra il canal Vena e il canale San Domenico. In effetti, bisogna un po' aguzzare la vista per notare il riflesso della sua bella facciata bianca che emerge nell'ombra della stretta stradina. Prima di trovarsi al suo cospetto, bisogna attraversare il muretto di cinta, ed è allora che la grande ruota bianca appare tra le pietre grigie del sagrato, rendendo immediatamente chiaro chi sia la dedicataria dell'edificio: Santa Caterina d'Alessandria.
Perché è speciale
All'interno vale la pena prendersi del tempo per soffermarsi su tutti i dettagli che i nostri occhi possono afferrare. Particolarmente fastoso è l’altare della Madonna della Salute, incorniciato da preziosissimi marmi che raggiungono il soffitto dell'aula. Ai suoi piedi, dei manichini sono vestiti con abiti talari che fanno presagire l'esistenza di una piccola collezione di arte sacra. Così è, in effetti: nella sacrestia rivestita in noce (datata 1753), si trovano i primi oggetti esposti che raccontano la vita di preghiera delle monache che qui risiedevano.
Da non perdere
Dietro l'altare maggiore, in alto, sulla parete di fondo e parzialmente anche sulle pareti laterali, la continuità dei muri è interrotta da grate elaborate. È il coro delle monache, uno spazio privato dal quale potevano partecipare alla messa ed animarla, senza essere viste. Oggi è accessibile da una porticina a destra dell'altare che porta alle scale e all'intimo coro ligneo. L'esperienza di guardare il mondo da quelle grate è molto particolare, e concede un assaggio della vita di clausura. Un piccolo corridoio attraversa il corpo del bel campanile a cipolla del 1661, e porta a scoprire gli ultimi pezzi del piccolo museo monastico.
Un po' di storia
La chiesa di Santa Caterina d’Alessandria sorse all’inizio del Quattrocento nel centro di Chioggia, su un terreno donato alle monache nel 1384 da un certo Pietro Bon di Alvise. La facciata fu rimaneggiata alla fine del Cinquecento, mentre l’interno venne rivisitato nel primo Seicento. Fu poi consacrata nel 1662 con gli altari in legno, sostituiti con altari in marmo nella prima metà del Settecento, secondo il gusto nobile veneziano. In data 6 marzo 2013 la Diocesi di Chioggia diede inizio ai lavori di restauro che si conclusero il 21 novembre 2015.
Curiosità
Una particolarità: se guardiamo la facciata della chiesa notiamo che al centro della facciata l’antico rosone, è stato nascosto dalle nervature della «ruota di S. Caterina», che, secondo la tradizione, sarebbe stata utilizzata per il supplizio di santa Caterina d'Alessandria nel IV secolo.
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