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Dov'è
Cos'è e dov'è
Visino di Valbrona, ha da secoli in San Michele riconosciuto la sua chiesa di appartenenza. I suoi abitanti fecero della semplicità la caratteristica principale di San Michele, anche quando nel XVII secolo costruirono campanile, sacrestia e oratorio. Situata su di un’altura, domina il piccolo abitato di Visino e al tempo stesso accoglie i suoi abitanti con un’ampia scalinata. Ma è quando si varca la sua porta che si capisce la vera ricchezza di questa chiesa.
Perché è speciale
All’interno di San Michele sono custoditi dei dipinti e pale d’altare riconducibili a diverse epoche e stili. Lungo la navata pensano le campate a scandire le opere, ma in fondo, verso l’abside, tutto cambia. Qui, sotto una volta affrescata all’inizio del ‘900, spicca l’altare maggiore, un’imponente opera marmorea in stile settecentesco. Al suo interno si trova come incastonato un polittico fatto di tre pannelli: i due laterali della fine del ‘400, quello centrale del 1805. Un bel miscuglio, che pure non stona, anzi, si fa portavoce del valore storico e culturale della piccola chiesa.
Da non perdere
Si può dire che sia lo splendido polittico opera dei pittori Ambrogio Bergognone e Andrea Appiani, a dare risalto all'altare maggiore della chiesa. Il Bergognone, importantissimo pittore del ‘400, è autore dei pannelli laterali, con San Giovanni Battista e San Michele Arcangelo, e della predella, che rappresenta Gesù con gli Apostoli. Gli sfondi dorati delle opere più antiche danno valore e risalto all’atmosfera ovattata del pannello centrale, quello di Andrea Appiani che rappresenta la Vergine col Bambino. Dopotutto, la tenerezza di una Madre e di suo Figlio merita un linguaggio più tenero e raccolto.
Un po' di storia
Le origini di San Michele a Visino sono ancora incerte. Una chiesa probabilmente di impianto medioevale, era citata in scritti del XI-XII secolo, ma la prima testimonianza certa si trova nel censimento promosso dal Cardinale Carlo Borromeo tra il 1566 e il 1570. La decorazione della chiesa sembrerebbe legata ai de Vexino, filatori affermati su varie piazze, che commerciavano filati e tessuti, esibendo una posizione sociale solida. Uno dei possibili mecenati dei lavori del Bergognone per San Michele, fu senz'altro appartenente a questa famiglia.
Curiosità
Gli atti di nomina dei rettori di San Michele sono molto interessanti, in quanto l'assemblea dei parrocchiani, che per questi riti comprendeva esclusivamente i capi famiglia, contava anche molte donne, come dimostrato da un atto notarile del 1520. Non è chiaro se questa emancipazione femminile del '500 fosse una singolarità di Visino o se alle donne fosse consentito di rappresentare i mariti lontani.
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