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Chiesa delle Sette Chiese e Piazza Santo Stefano
In una selva di simboli religiosi, un labirintico viaggio attraverso i secoli
Dov'è
Cos'è e dov'è
Il complesso di Santo Stefano è un luogo imprescindibile della storia bolognese, così legata al culto e alla ritualità . L’intera area, che oggi ci appare quella che è per un processo di aggregazione di più spazi sacri ben distinguibili tra loro (la Basilica è nota anche come «Sette chiese»), è il tentativo di riportare nel centro della città di Bologna i luoghi sacri di Gerusalemme e in particolare il Santo Sepolcro.
Perché è speciale
Per la sua stessa vocazione simbolica, la Basilica di Santo Stefano è un luogo unico, un vero e proprio labirinto fatto di tanti dettagli. Ogni spazio ha le sue perle: solo per citarne alcune, la Chiesa del Crocifisso, già luogo di culto dei Longobardi, con gli affreschi di Simone dei Crocifissi e delle maestranze bolognesi del Trecento; il cortile di Pilato, con il bacile dono dei sovrani Longobardi; la rotonda del Santo Sepolcro, con la monumentale tomba di San Petronio (le cui spoglie oggi sono state spostate).
Da non perdere
All’interno del cortile di Pilato è suggestiva la ricerca dei simboli derivati direttamente dalle storie sacre sulla Passione: il gallo di San Pietro, la colonna della flagellazione e il bacile in cui Pilato si sarebbe lavato le mani. Si dice che nel chiostro benedettino Dante Alighieri amasse trovare ristoro.
Un po' di storia
Il complesso sarebbe sorto sulle spoglie di un tempio pagano. Il primo luogo sacro in ordine cronologico è la Chiesa dedicata ai Ss. Vitale e Agricola, sorta nel IV secolo per conservare le spoglie dei primi martiri bolognesi. Fu di San Petronio: l’idea di ricostruire un complesso che fosse direttamente ricollegabile ai luoghi di Gerusalemme. Come conseguenza, il luogo fu presto conosciuto come »Hierusalem bononiensis». I monaci benedettini, in contatto con i Crociati, tra XI e XII secolo modificarono gli spazi del complesso conformemente a quanto operato a Gerusalemme nel 1048 da Costantino Monomaco.
CuriositÃ
All'esterno della chiesa del Santo Sepolcro, verso la piazza, a destra del portale spicca la «Pietra della verità » che secondo tradizione cambiava colore sentendo le dichiarazioni delle mogli infedeli. Diverse donne, supposte adultere, furono uccise dai mariti ed allora il vescovo proibì a tutti di avvicinarsi alla pietra che, per prodigio, divenne totalmente opaca.
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