SHARRYLAND
Chiesa Abbaziale di Santa Maria del Piano
Quando le rovine raccontano la storia
Dov'è
Cos'è e dov'è
Nella Valle Muzia, a 2 km da Orvinio, si ergono maestose le rovine di un monumento che, per la sua bellezza e per la ricca e lunga storia che rappresenta, ci avrebbe potuto raccontare molto. Oggi restano i documenti d’archivio delle moltissime realtà che nei secoli hanno intessuto rapporti con l’abbazia di Santa Maria al Piano, e la voce spezzata e flebile del campanile di epoca romana e dell'imponente facciata.
Perché è speciale
Avrebbe avuto bisogno di un Victor Hugo tutto suo, questo gigante silenzioso. Chissà se così sarebbe risorto dal suo torpore come la cattedrale francese. Guardiamo il lato positivo: visitandola possiamo metterci nei panni del grande scrittore. Potremo vagare fra i muri spogli, il tetto crollato e il pavimento divelto, guardare le lacerazioni, sentire il pulsare degli eventi passati ed immaginare la sua vita, come doveva essere. Scommetto che almeno uno di noi percepirebbe un sussurro appena accennato fra le pietre, una grandiosa storia che cerca solo qualcuno che la racconti.
Da non perdere
Osservate le mensole con aquile che sostengono la ghiera sopra la finestra della facciata e i dettagli architettonici del campanile, che ancora oggi resiste a tutte le avversità.
Un po' di storia
Ipotesi la vogliono edificata da Carlo Magno come ringraziamento alla Provvidenza per la vittoria contro i Saraceni nell'817. Nei secoli il suo potere economico e politico crebbe e si estese fino a raggiungere molti dei centri fortificati della vallata. La grande rovina arrivò nel corso del XIX secolo a seguito dell’abbandono dei monaci dettato da Napoleone. A causa della terribile epidemia di colera, fu perfino adattata all’uso come cimitero. Fu inoltre preda di numerose spoliazioni e solo nella seconda metà del ‘900 cominciarono le opere di restauro. Oggi finalmente riposa tranquilla nella sua bella valle.
Curiosità
In tempi remoti, fra gli abitanti di Orvinio e quelli di Pozzaglia, si sono accese acerrime diatribe per il possesso effettivo dell'Abbazia, in quanto fino agli anni '70 la costruzione è stata di Orvinio ma dal punto di vista amministrativo l'area ricade su Pozzaglia. Le rivendicazioni fra i due contendenti provocarono non poco trambusto, tanto che una campana rimossa dal campanile venne sottratta ai due comuni e non è ancora stata restituita.
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