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Castello dei Conti Oliva di Piandimeleto
Storie, memorie e perfino qualche incantesimo custoditi nel cuore del borgo.
Dov'è
Cos'è e dov'è
Adagiato tra le dolci colline marchigiane, Il Castello dei Conti Oliva domina il borgo di Piandimeleto. È un edificio imponente, dotato di fortificazioni, merlature ghibelline, beccatelli e caditoie. La massiccia torre quadrata dello spigolo occidentale è l’unica testimonianza di una precedente fortificazione carolingia. Oggi ospita i Musei Civici di Scienze della Terra, il Museo dell'Araldica e quello del Lavoro contadino, oltre ad essere luogo di incontro attivo per la comunità.
Perché è speciale
Ha un aspetto imponente ed armonico, nonostante sia un po’ fortezza e un po’ dimora signorile. Affonda le sue radici nel passato più remoto di questa terra, e grazie alla sua bellezza lo armonizza con il presente e lo porta al centro della vita quotidiana.
Da non perdere
Il castello è il punto di riferimento e la sede del celebre Palio dei Conti Oliva, rievocazione storica imperdibile per chi voglia fare un viaggio nel Medioevo del Montefeltro. Uno dei momenti più emozionanti è l’incendio del castello, uno spettacolo pirotecnico che getta colore e luce sul castello e sulle atmosfere medievali create apposta per l’occasione.
Un po' di storia
Non si può non menzionare la famiglia dei Conti Oliva se si parla di storia di Piandimeleto. Dal loro piccolo possedimento di Piagnano si espansero nella zona divenendo una delle famiglie tra le più importanti e furono in grado di stabilire fortunati rapporti con i Malatesta, i Montefeltro, i Bentivoglio, i Gonzaga e perfino con i Medici. La loro astuta politica li portò ad ottenere una certa indipendenza, testimoniata proprio dalla presenza del nobile castello.
Curiosità
Anche il Castello di Piandimeleto ha una triste storia da raccontare. Olimpia era la bellissima dama di compagnia di Alessandra Gonzaga, moglie del Conte Ugolino Oliva. Il conte era ossessionato da Olimpia, che non lo ricambiava. Aiutato dal giullare Cecco, un giorno il conte riuscì ad imprigionare la giovane donna che, pur di non cedere, si tolse la vita gettandosi dalla finestra. Con la sua morte, Cecco scomparve, portando con sé l’incantesimo che aveva lanciato su Ugolino, e che aveva scatenato la sua ossessione.
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