Cascata delle Marmore

Da non perdere

Il pezzo forte è la salita dei numerosissimi scalini che portano ai piedi e alla cima della cascata (rispettivamente, il Belvedere Basso e il Belvedere Alto). Un percorso questo che per la fatica che richiede potrebbe scoraggiare alcuni, ma che vale assolutamente la pena fare per poter godere appieno di questa meraviglia.

Un po' di storia

La cascata ha origini antichissime che risalgono all'epoca romana, quando il console Mario Curio Dentato, per far defluire le acque stagnanti del fiume Velino nel fiume Nera, ordinò la costruzione di un canale per deviarne il flusso. Un'opera di ingegneria straordinaria, che nel corso dei secoli subì vari interventi per scongiurare il rischio di alluvioni e inondazioni. Negli anni successivi al 1896, la cascata cominciò a essere sfruttata intensamente per la produzione di energia idroelettrica.

Curiosità

Una leggenda narra di una giovane ninfa di nome Nera che si innamorò di un giovane pastore, Velino. Essendo la loro «natura» diversa, il loro amore non era consentito. I due innamorati, però, si vedevano di nascosto. Quando Giunone se ne accorse si infuriò, trasformando la ninfa in un fiume. Allora Velino, disperato, si gettò a capofitto in quelle acque dalla rupe di Marmore. Giove, per evitargli una morte certa, durante il volo lo trasformò in acqua, permettendogli di ricongiungersi con Nera per l'eternità.