SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
Il torrente di Riancoli è una delle forre acquatiche più famose del Lazio, immersa nella splendida cornice della Riserva Naturale dei Monti Cervia e Navegna. Comincia con una passeggiata sul greto del torrente, con piccoli guadi e piacevoli camminate in acqua. Più in là si scendono alcuni tratti attrezzati, numerosi saltini superabili in disarrampicata e laghetti da attraversare a nuoto. Dove la forra piega decisamente a sinistra, si arriva nella parte più suggestiva e inforrata della gola, percorribile solo con l'utilizzo dell'attrezzatura. Da lì in poi tuffi, calate, scivoli e tanto divertimento, nelle limpide acque del torrente.
Perché è speciale
Per i locali era il «Rio Sfondato», un luogo profondo e misterioso, dove le acque precipitavano nel vuoto. Per noi è un viaggio nelle ere geologiche e nella natura selvaggia.
Da non perdere
All'inizio della gola si trovano i ruderi della vecchia Mola di Tra Le Vene, dove la gente del luogo, un tempo, macinava il grano. Sebbene la struttura in muratura sia ormai in rovina, è ancora visibile la conca dell’invaso d’acqua che alimentava la ruota della macina. Di quest’ultima, ricavata da un unico blocco di pietra, è ancora intatta la pietra circolare con un foro centrale dove alloggiava l’asse in legno che dava il movimento rotatorio. Si può inoltre osservare la condotta, che, attraverso il muro, portava l’acqua dall’invaso alla ruota principale della struttura meccanica, di cui ormai non v’è più traccia.
Un po' di storia
Negli anni '80 ci fu un primo parziale attrezzamento da parte di Paolo De Santis, oggi guida canyon che opera sul posto, successivamente il percorso venne attrezzato dall'Associazione Italiana Canyoning ( A.I.C.), poiché inserito nel progetto Procanyon; all'altezza del salto più alto della forra è posta una targa dell'associazione.
Curiosità
Negli anni '70 due ragazzi del luogo percorrendo la gola, rinvennero su uno sperone di roccia due grossi ordigni bellici, residui della seconda guerra mondiale. Gli artificieri collaborarono con un gruppo di speleologi per la bonifica degli ordigni.
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