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Bosco Romagno
Una storia drammatica raccontata dalla dolce voce della natura
Dov'è
Cos'è e dov'è
Dal versante nord del Colle di San Biagio, nel Comune di Corno di Rosazzo, un folto bosco ricopre la sommità delle colline, ed espandendosi verso nord abbraccia ben tre Comuni: Corno di Rosazzo, Prepotto e Cividale del Friuli. Una coltre fatta di fronde, foglie e frutti di un ricchissimo sottobosco sembra voler unire i diversi territori che lambisce. Al suo interno, cammini e sentieri permettono di esplorare tutta la sua bellezza, portando il visitatore a scoprire ogni volta nuovi, affascinanti scorci.
Perché è speciale
La varietà biologica che si trova nel Bosco Romagno è tale, da sembrare quasi poesia: cerro, quercia, faggio, acacia e caprioli, cinghiali, volpi, tassi, ghiri, scoiattoli e moltissimi altri ancora, vivono in un equilibrio perfetto fatto dal silenzio solenne della vegetazione, dei richiami degli animali, o dei loro passi guardinghi, il tutto armonizzato dalla luce del sole che filtra tra le foglie, e dal canto del vento. Ma questa pace, non molto tempo fa, è stata violata, e sembra ancora di sentire gli echi della terribile storia che qui si è svolta.
Da non perdere
Dall’ingresso sud, nella frazione di Gramogliano, sul monte San Biagio c’è uno dei Giganti della Memoria. Sono alberi monumentali naturali, sculture centenarie viventi, testimoni della storia che in questi luoghi è sicuramente tutta da scoprire. Il Cerro Gigante, con un’età di oltre 200 anni, ha una circonferenza di 3,50 metri e un’altezza di oltre 25. Troneggia al limite della proprietà Costantini, che fu la casa di una delle figure poetiche contemporanee in lingua friulana: Graziella Noacco (Manzano 1935 – Corno di Rosazzo 2015), che tanto ha scritto sul «Suo Bosco».
Un po' di storia
All’inizio della Seconda Guerra Mondiale, il Bosco Romagno fu sede di un’importante polveriera, come il vicino Bosco di Plessiva. Percorrendo le stradine del parco, si possono ancora notare gli slarghi ove erano collocati i depositi degli esplosivi, ma anche tracce di storie come quella del fatto di sangue avvenuto tra i partigiani della Brigata Garibaldi e quelli della Brigata Osoppo, ricordato da un cippo presente all’ingresso in località Spessa. Dal 1968 è di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia che l’ha sistemato facendolo diventare un’importante area naturalistica.
Curiosità
Bosco Romagno si trova lungo il Cammino Celeste, nella parte di cammino chiamata «Iter Aquileiense», importante percorso che molti pellegrini compiono per raggiungere il Santuario del Monte Lussari, partendo dalla Basilica di Barbana e passando da quella di Aquileia e il Santuario di Castelmonte.
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