SHARRYLAND
Dov'è
Cos’è e dov’è
Siamo a Bauladu, uno dei comuni più fertili dell'oristanese caratterizzato da una stupenda vista che si gode dall'abitato, insieme al prezioso patrimonio archeologico, che rendono questo borgo un luogo da non perdere.
Perché è speciale: un viaggio nei dintorni di Bauladu
Nei dintorni del borgo troviamo il parco archeologico di Santa Barbara. Qui si trovano una Domus de janas, un monumento funerario risalente alla Cultura di Ozieri sviluppatasi nel Neolitico Finale, e i resti del Nuraghe Complesso di Santa Barbara, sulla sommità della collina basaltica, che domina verso ovest il Campidano di Oristano. Risale all'era preistorica, così come il villaggio di cui rimangono pochi resti. Degno di nota è anche il Nuraghe Crabia, molto ben conservato e visitabile attraverso le sue gradinate che portano alla sua sommità per godere di un panorama emozionante.
Da non perdere: in centro a Bauladu
Ma Bauladu non disdegna di una visita anche nel suo centro abitato, dove sorgono imponenti le due chiese di San Lorenzo Martire e di San Gregorio Magno. La chiesa di San Lorenzo Martire è la più antica chiesa bauladese ancora esistente, costruita, ad opera di monaci Camaldolesi del monastero di Santa Maria di Bonarcado, dietro un bel giardino e seminascosta da un muraglione situato dietro il Cimitero vecchio. La Chiesa di San Gregorio Magno, invece, è la parrocchiale di Bauladu e rappresenta l'apice artistico dell'architettura bauladese.
Un po' di storia
Il terrritorio di Bauladu è stato abitato già in epoca nuragica e la prima testimoninza è rappresentata dal nuraghe San Lorenzo. Nel medioevo passò sotto varie autorità, e poi ancora fino al XIX secolo. Dopo essere diventato comune autonomo, nel 1927 fu aggregato a Milis come frazione, per poi tornare ad essere un comune a sé stante nel 1946.
Curiosità: quando venire a Bauladu?
Durante l’anno ci sono molte ricorrenze. Ad aprile c’è il caratteristico festival letterario Ananti de Sa Ziminera, ossia davanti al caminetto, con un ricco cartellone di incontri letterari, musica d'autore e degustazioni nelle case campidanesi. Si passa poi ai classici, come il carnevale a febbraio, la festa di Santa Vittoria il 15 maggio, con un bel falò, e ancora a giugno la festa di San Giovanni Battista e la Sagra della pecora e del formaggio. Ad agosto tocca alla festa di San Lorenzo e quella dell’Emigrato, e poi a settembre c’è la festa patronale di San Gregorio Magno. Non ci si annoia mai!
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