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Dov'è
Cos'è e dov'è
La Basilica di Santa Cecilia è uno scrigno di bellezza, un luogo dove arte e storia si intrecciano e valorizzano. Testimonianza di arte e fede è la bellissima statua posta sotto l'altare maggiore, eseguita da Stefano Maderno nel 1599. Ritrae la Santa così come apparve in occasione della sua riesumazione: appariva ancora in perfetto stato di conservazione. Secondo la leggenda il corpo fu trovato nel IX secolo nelle catacombe di San Callisto, grazie a Cecilia stessa che apparve in sogno a Papa Pasquale I e gli indicò il punto esatto in cui cercarla.
Perché è speciale
Spesso le chiese sorgono sui resti di precedenti edifici di culto, ma non questa. Per capire meglio cosa c'è sotto, dobbiamo conoscere meglio la santa a cui è dedicata. Cecilia era una giovane vergine romana che il giorno delle nozze convertì al Cristianesimo anche il marito Valeriano. Entrambi furono perseguitati e uccisi. Si dice che la Basilica a lei dedicata sorga sui resti della loro casa ed è forse questa storia molto umana che la permea di leggenda e misticismo.
Da non perdere
Tra le opere da non perdere all'interno della Basilica ci sono sicuramente il ciborio eseguito da Arnolfo di Cambio, il Giudizio Universale, affresco eseguito dal Cavallini sulla controfacciata della chiesa, il bellissimo mosaico del IX secolo nel catino della chiesa e l'affresco nella volta eseguito da Sebastiano Conca con l'Apoteosi di Santa Cecilia.
Un po' di storia
La Basilica sembra sorgere sulla casa dei martiri Cecilia e Valeriano, perseguitati e uccisi nel 230 circa. Gli scavi effettuati nel 1899 portarono alla luce edifici di età repubblicana con rifacimenti del II e IV secolo. Il primo nucleo della chiesa fu eretto da Papa Pasquale I nel IX secolo, subito dopo il ritrovamento del corpo della santa nelle catacombe di San Callisto. Successivamente, fra XII e XIII secolo, furono aggiunti chiostro, atrio e campanile. Nel XVIII secolo vennero effettuati ulteriori restauri e venne realizzato il portico monumentale da Ferdinando Fuga.
Curiosità
La Santa Cecilia riprodotta nella statua di Stefano Maderno usa tre dita per indicare qualcosa. Si tratta di un gesto legato al suo martirio particolarmente violento. Prima cercarono di farla morire nel calidarium della sua casa con i vapori bollenti, ma essendo rimasta illesa, decisero di decapitarla. Per arrivare alla fine, servirono tre colpi al collo e tre giorni di supplizio durante i quali, non potendo più parlare, indicò con le dita della mano la Trinità.
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