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Approfondimento: gli affreschi dell’abbazia di Rodengo
I tre chiostri dell’abbazia sono l’anticamera di innumerevoli meraviglie
Dov'è
I tre chiostri dell’Abbazia olivetana di Rodengo Saiano ci introducono a spettacolari sale affrescate. Senza la pretesa di darvi un elenco completo, ecco le opere che più ci hanno incantato.
Gli affreschi dell’Antirefettorio
L’antirefettorio, venne affrescato nel 1561 dal celebre manierista bresciano Lattanzio Gambara ed è considerato uno dei capolavori della Franciacorta. Gli affreschi del soffitto raccontano storie di Salvezza tratte dall’Antico Testamento e dall’Apocalisse, mentre putti e festoni monocromi decorano le pareti.
Il loggiato in trompe l’oeil del Refettorio
Questa sala anticipa la grandiosità del refettorio, con lo spettacolare finto loggiato sul soffitto da cui si affacciano numerosi personaggi con gusto tipicamente barocco. Prima di uscire cercate il punto della sala nel quale le colonne dipinte sul soffitto appaiono tutte dritte e non fanno percepire la curvatura dovuta alla conformazione della volta. I due pittori, Sandrini e Cossali, erano veramente maestri della prospettiva! Ma nel refettorio resta ancora qualcosa di più antico, precedente il rifacimento barocco: nella parete di fronte spicca infatti una bella Crocifissione di gusto quattrocentesco, con la croce stagliata su un intenso cielo azzurro e sullo sfondo di un fantastico castello. «Silentium» ricorda la scritta alla base del dipinto.
Il Romanino nel Refettorio della Foresteria
C’è ancora una cosa che non possiamo assolutamente perdere: il Refettorio della foresteria. Qui troviamo ciò che resta di un ciclo pittorico attribuito al grande pittore bresciano Girolamo Romanino (1484-1559). Il tema è senza dubbio quello dell’accoglienza, come confermano gli affreschi ora strappati e conservati nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia. Ci colpisce la Dispensa con piatti e vasellame esposti su mensole, più che appropriata nel refettorio, e l’Incontro di Gesù con la samaritana al pozzo per gli sguardi intensi e la gestualità. Nella lunetta, in alto, una dolce Madonna con Bambino, San Giovanni battista fanciullo e l’agnello veglia sulla sala.
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