SHARRYLAND
Dov'è
Cos'è e dov'è
Una chiesetta di epoca rinascimentale a Nogarole Vicentino, a due passi dal centro del paese. Vista dall'alto, è un puntino sulla cima del monte. Spicca fra gli alberi per i suoi colori: nero bordato di bianco. Le pietre usate, infatti, sono gran parte di duro basalto nero del posto, il "sasso mòro" tipico di questa zona di origine vulcanica. Il marmo bianco estratto nelle cave dei dintorni, viene usato per evidenziare gli elementi architettonici come i gradini di accesso e il piccolo rosone che movimentano la massa della facciata e creano un effetto policromo davvero suggestivo. Sembra parte dell'ambiente naturale che la circonda.
Perché è speciale
Si tratta dell'edificio più antico di Nogarole Vicentino, di proprietà del Comune da sempre, risale alla metà del XV sec. e da sempre è molto cara alla popolazione. Non a caso, nonostante le difficoltà, è sempre stata curata e ricostruita quando necessario, come quando nel 1961 fu colpita da un fulmine e gravemente danneggiata. Quello che si può vedere qui è l'attaccamento di una comunità per la sua memoria storica. Basti pensare che in quell'occasione, un comitato di giovani del paese, prestando la propria opera nel tempo libero, la riportò all’antico splendore ripristinando il tetto e la torre campanaria, recuperando nella boscaglia i frammenti originali.
Da non perdere
La "Tradizionale Sagra del Castellaro", che si tiene a Nogarole negli ultimi due weekend di agosto, inizia proprio con una processione di fedeli che portano la statua di San Rocco dalla chiesa parrocchiale fin quassù per la celebrazione della Messa al tramonto.
Un po' di storia
La chiesetta del Castellaro o di San Rocco, dedicata in realtà alla Vergine ed ai santi Rocco e Sebastiano, risale probabilmente alla metà del XV sec. e fu costruita sulla cima del monte "Castellaro" , un termine che ricorda forse la presenza di una antica costruzione difensiva o di avvistamento da cui si poteva controllare tutta la Valle del Chiampo. Il titolare san Rocco, venerato nel medioevo per la protezione dalle pestilenze, ricorda che si potrebbe trattare di una delle tante cappelle erette nel Quattrocento in occasione di una epidemia.
Curiosità
Le statue dell’altare maggiore, veri capolavori scolpiti a mano nella pietra tenera di Vicenza, sono opera dello scultore "Tamarindo" di Durlo e risalgono a poco dopo il restauro del 1971.
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