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Dov'è
Cos'è e dov'è
L'antica chiesa di San Michele si trova all'interno del cimitero di Oleggio, una volta oltrepassato il cancello si capisce immediatamente di essere in un luogo speciale e molto importante dal punto di vista storico-artistico. La facciata a salienti ci indica subito che non stiamo per entrare in un oratorio o una chiesetta marginale, ma in un luogo di culto che deve essere stato un punto di riferimento per la sua comunità.
Perché è speciale
Il Ticino, come tutti i fiumi, per secoli è stato un luogo di contatto tra popolazioni differenti. Allo stesso modo, sulle pareti di San Michele fluisce l’ intreccio di culture diverse. Nonostante la facciata romanica, infatti, all suo interno si trovano affreschi che ci raccontano di un incontro tra maestranze locali e orientali.
Da non perdere
Gli affreschi al suo interno parlano di un retroterra bizantino. Nella controfacciata si può notare un Giudizio Universale, uno dei più importanti dell'Italia settentrionale. Al centro campeggiava la figura del Cristo Giudice, ora in parte perduta, ai lati di essa si dispongono numerosi personaggi in più registri. Nell'abside, al centro, campeggia un Cristo Pantocratore in mandorla; a sinistra compare San Michele che guida una schiera di angeli. Poi ci sono delle scene tratte dal «Liber de apparitione Sancti Michaelis in Monte Gargano».
Un po' di storia
La chiesa è citata per la prima volta nel 973, in relazione a un villaggio chiamato «Olegium qui dicitur langobardorum». La costruzione dell'edificio così come lo vediamo oggi risale verosimilmente al 1040-1050, sui resti di un edificio precedente ad aula unica databile al VII secolo rilevato da alcuni scavi archeologici. Proprio questo potrebbe spiegare perché, ancora oggi, la porta sia decentrata. Per quanto riguarda le influenze bizantine negli affreschi interni, sembra siano dovute al fascino che quella cultura esercitò su Oddone, vescovo di Novara, durante un suo viaggio a Costantinopoli.
Curiosità
Tra fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento gli studiosi espressero un giudizio negativo sulle aggiunte seicentesche, infatti durante la prima campagna di restauri prevalse l'idea di riportare l'edificio alla sua origine medievale e per questo furono tolti gli arredi di epoche successive. Al Museo d'Arte Religiosa «p. A. Mozzetti» di Oleggio è conservato un paliotto con i simboli di san Michele Arcangelo, che un tempo decorava l'altare di San Michele, databile al secondo quarto del XVIII secolo in scagliola policroma.
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