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Al Museo Piaggio, storia e mito della Vespa
A Pontedera, la collezione motociclistica che racconta una passione senza età
Dov'è
Cos'è e dov'è
Pontedera si trova lungo il tracciato dell'antica Via Pisana, che collegava Firenze al mare discendendo il corso dell'Arno. Il nome della cittadina ne anticipa la collocazione a cavallo della foce dell'Era, che nasce dalle Colline Metallifere, alle spalle di Volterra, cinquanta chilometri più a sud. Nel Novecento Pontedera diventa la città della Piaggio: dapprima industria aeronautica e dall'ultimo dopoguerra emblema della mobilità su due ruote con la Vespa, lo scooter che ha fatto il giro del mondo.
Perché è speciale
Pontedera è meta di una sorta di pellegrinaggio laico che si compie al Museo Piaggio, allestito in una sezione dell'odierno complesso industriale: protagonista assoluta è ovviamente la Vespa, nella sua evoluzione storica e nelle più varie interpretazioni; poi c'è la parente più stretta, l'Ape, triciclo commerciale d'analoga multiforme e ubiquitaria fortuna. A fare da cornice, gli altri marchi del gruppo – Aprilia, Gilera, Moto Guzzi – con tutto quello che rappresentano nella storia del motociclismo.
Un po' di storia
La storia della Piaggio ha una svolta nell'ultimo dopoguerra: pesantemente danneggiata dai bombardamenti, infatti, riprende l'attività guardano al settore della mobilità su due ruote. Di necessità virtù: il know-how aeronautico dell'azienda viene adattato alla produzione di una motoretta, anzi di uno 'scooter', per dirla all'americana. Anche il nome è azzeccato: Vespa, per via del suo impertinente ronzio. Oltre al successo mondiale giungerà anche l'onore dell'esposizione permanente al Museum of Modern Art di New York.
Curiosità
La storia della Vespa ha un sorprendente capitolo cinematografico, a partire da uno dei maggiori successi della commedia hollywoodiana: «Vacanze romane», del 1953, interpretato da Audrey Hepburn e Gregory Peck. Memorabile è la lunga sequenza con la principessa in incognito e il giornalista sotto mentite spoglie che seminano il panico nel traffico capitolino in sella a una Vespa. E, dopo quarant'anni, nel 1993, la Vespa farà ancora notizia in giro per Roma con il raffinato Nanni Moretti nel suo «Caro diario».
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