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Dov'è
Cos'è e dov'è
A Roma il culto di San Paolo è molto sentito. Tutti sanno dove è sepolto, ma in pochi sanno che il luogo del suo martirio si trova lungo la via Laurentina, dove sorge il complesso monastico delle Tre Fontane. Qui Paolo mosse i suoi ultimi passi. Benvenuti nel luogo che racconta di esperienze religiose che dal passato più antico giungono fino ad oggi e ci parlano di reliquie giunte dall'Oriente, di monaci benedettini e cistercensi, di cammini religiosi, di papa Gregorio I e dell'imperatore Carlo Magno, in un viaggio che, come in un film, inizia già varcando la soglia del cortile d'ingresso.
Perché è speciale
A Roma ma fuori dal mondo, è questa l'impressione che si ha quando si giunge presso l'Abbazia delle Tre Fontane. Superato l'arco d'ingresso, infatti, si ha l'impressione di trovarsi in un luogo «magico», di pace e raccoglimento, la cui fondazione affonda le radici nel cristianesimo delle origini. Essa, secondo la tradizione, sorge dove il protoapostolo Paolo fu decapitato nel I secolo d.C. Ma questo è solo l'inizio perché, come spesso accade a Roma, la sua storia è molto più lunga ed entusiasmante...
Da non perdere
Ogni componente del complesso ha la sua bellezza: l'abbazia di Sant'Anastasio e Vincenzo può stupire per la semplicità e la nudità dell'interno, specialmente a confronto con le sontuose decorazioni a cui siamo abituati nelle chiese di Roma; nella chiesa della Scala Coeli si può visitare la cripta ove Paolo fu imprigionato prima dell'esecuzione. Infine, dirigendosi verso la chiesa di San Paolo, si noterà sul suolo l'antico basolato romano lungo il quale egli camminò e che, insieme alle fontane miracolose dell'interno, è vivida testimonianza di una tradizione nata tanti secoli fa.
Un po' di storia
L'Abbazia delle Tre Fontane è legata alla figura di San Paolo, decapitato nel I d.C: secondo la tradizione, dove il capo reciso di Paolo toccò il suolo scaturirono tre fontane miracolose che danno il nome al complesso e che sono visibili dentro la chiesa a lui dedicata. Nel VII secolo viene costruito il primo monastero, che ospita le reliquie di Sant'Anastasio, successivamente consacrato anche a San Vincenzo e trasformato in abbazia. Nel XVI secolo, di fronte all'abbazia sorge la chiesa di Santa Maria in Scala Coeli, in ricordo dell'apparizione mistica di San Bernardo avvenuta qui nel 1138. Oggi l'Abbazia è gestita dai Monaci Trappisti.
CuriositÃ
Tra le numerose storie riguardanti le Tre Fontane, due sono davvero singolari e altrettanto reali: innanzitutto, i monaci Trappisti sono incaricati di allevare gli agnellini la cui lana è tessuta dalle monache di Santa Cecilia in Trastevere per realizzare il pallio papale e i palli arcivescovili, benedetti in San Pietro. Un'altra storia racconta che nel secolo scorso i romani erano soliti recarsi presso i Trappisti per gustare delle rosette (pane tipico) con del cioccolato caldo, di cui i monaci sono famosi produttori (insieme al liquore di eucalipto)!
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