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Dov'è
Cos'è e dov'è
Sesto al Reghena, in provincia di Pordenone, è un autentico borgo gioiello del Friuli, le cui origini affondano in età pre-romana. Qui, al confine con il Veneto, nella “terra degli abati“, zona ricca di verde e corsi d’acqua, sorge l’Abbazia benedettina di Santa Maria in Sylvis. Appena arrivati, vi accorgerete subito di trovarvi in un luogo unico, originale e dall’alto tasso suggestivo, in cui arte, storia e spiritualità si mescolano sapientemente all'interno di una cornice dal respiro bucolico. La meta perfetta per una gita fuori porta!
Perché è speciale
Un'abbazia millenaria, che si erge nel verde della pianura friulana. Un borgo nato attorno all'antico monastero. Un'oasi di pace e silenzio dove ritrovarsi. Un posto speciale, dove entrare in contatto con la natura. Proprio questo è il posto dove respirare l’anima più antica ed autentica di Sesto al Reghena, uno dei Borghi più Belli d'Italia.
Da non perdere
Per gli amanti dell'arte e della storia non può mancare una visita alla vasta esposizione di reperti lapidei e scultorei, (dall'epoca romana fino al Medioevo) presenti nel Lapidario. Inoltre, da non perdere, sono le pregevoli opere pittoriche che si possono osservare in tutto il complesso abbaziale, a partire dai monumentali affreschi presenti nel portale d’ingresso della Chiesa di Santa Maria e raffiguranti figure di santi e scene cavalleresche, ad opera di pittori padovani della scuola di Giotto.
Un po' di storia
L'antica Abbazia Benedettina di Santa Maria in Sylvis deve il suo nome all’antica selva, dal latino silva, che una volta la circondava. Secondo alcune fonti fu fondata nel 735 da tre nobili longobardi che avevano deciso di lasciare la vita laica a favore di quella claustrale. Devastata dagli Ungari nel 889, venne fortificata e assunse l'aspetto di castello con difeso da torri e fossati. L’abbazia crebbe e divenne uno dei poli religiosi più importanti della regione: mantenne abati residenti fino al 1431, data in cui cominciò ad avere abati commendatari (ossia non residenti in loco) tra i quali il noto cardinale Pietro Barbo, futuro papa Paolo II.
Curiosità
Al di sotto dell’abside dell'Abbazia si estende la cripta, ristrutturata tra il 1907 e il 1917, caratterizzata da alcune piccole campate con volte a crociera al cui centro si conservano l'urna di Santa Anastasia, splendido monumento di età longobarda, la quattrocentesca Pietà (o Vesperbild) in pietra arenaria da attribuire ad un maestro tedesco e l'Annunciazione risalente agli inizi del XIV secolo.
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